Il GREAT BURNOUT - come combatterlo
Leggendo diverse ricerche tratte dalle più autorevoli fonti consulenziali, ho realizzato che quasi il 70% di HR Director ha organizzato nell’ultimo anno programmi di wellbeing che si concretizzano tra le altre formule in corsi di yoga, meditazione, giorni liberi da passare in famiglia e training per gestire il business. Il tutto volto a combattere lo stress e scongiurare il rischio sempre più diffuso di burnout di massa che secondo l’OMS potrebbe riguardare chiunque.
Alla luce di tutto questo i programmi di wellbeing rappresentano una medicina o sono semplici cerotti per una ferita ormai troppa profonda per essere arginata?
Difficile rispondere con certezza ma un opinione c’è la possiamo fare analizzando il ranking dei disagi che i lavoratori elencano in anonimi questionari : giornate lavorative di 16 ore, lavoro 7 giorni su 7, no sconnessione dal lavoro, poca umanità , troppa incapacità , ambiente di lavoro tossico .Evidente che questi temi non possano essere risolti con yoga o meditazione ma serve un analisi introspettiva molto più seria.
Quale è il rischio di sottovalutare questa analisi ? Pensate quanto sia importante il lavoro di ciascun dipendente . E pensate anche quanto sia costosa la sostituzione di un lavoratore che va dalla nuova selezione , al suo inserimento alla formazione alla scommessa che sia la persona giusta etc. e nel frattempo il fatturato cala, le opportunità svaniscono e si perdono dei treni.
Bisogna effettivamente anticipare il problema ; in questo caso l’attacco è sicuramente meglio di una difesa serrata. Occorre rendere velocemente l’ambiente di lavoro più inclusivo, sostenibile e di supporto all’apprendimento individuale di tutte l risorse.
L’asticella va alzata.
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