I fattori qualificanti per una buona logistica di magazzino
Per rispondere ai continui
cambiamenti esterni, per soddisfare le più esigenti richieste di servizio
oltre che per raggiungere gli obbiettivi sempre più elevati di
efficienza e di sicurezza, la logistica
di magazzino è chiamata ad un processo di CONTINUO MIGLIORAMENTO.
Come tutti voi saprete, ogni centro
distributivo logistico ha proprie caratteristiche e peculiarità dettate
dal layout della struttura, dall'organizzazione dell’azienda, dalla dimensione dell’edificio ed ancora dalla tipologia di prodotto
stoccato e movimentato …
Fatta questa premessa, un filo
conduttore accomuna tutti, o quasi, i magazzini: la presenza
di problematiche organizzative e gestionali che impattano negativamente
sulla qualità del servizio offerto.
Quali sono? Quali aggredire per
prime? Quali invece si possono “tollerare” ?
Proviamo di seguito ad elencarle
in modo che tutti voi possiate spuntarle e naturalmente confermarle:
- · la famosa classificazione ABC non sempre è rispettata. Molte volte gli articoli sono posizionati in modo irrazionale, senza tenere in considerazione la rotazione logistica e la modalità di stoccaggio più consona. Questo causa over cost, disordine, mancanza di pulizia ed inevitabilmente la non ottimizzazione degli spazi; in alcuni casi viene addirittura a mancare o a calare la sicurezza sul luogo di lavoro
- · la rintracciabilità dei prodotti è limitata; spesso anche la mappatura di magazzino non è presente; questo obbliga gli operatori a ricerche onerose in termini di tempo e persone
- · il sistema logistico non è coerente con il tipo e il livello di servizio richiesto dal mercato, con conseguenti insoddisfazione (del cliente interno ed esterno) e inefficienze importanti per cercare di accontentare le richieste di stakeholders profondamente diversi dal passato
- · In alcuni casi non è presente una standardizzazione delle procedure ed ogni operatore svolge la stessa attività in modi diversi in base alla propria esperienza e alle proprie valutazioni, con conseguente peggioramento del servizio fornito; in altri casi esiste una standardizzazzione troppo spinta delle procedure che porta a limitare la flessibilità logistica che dovrebbe essere la caratteristica principale di ogni centro distributivo
- · mancano kpi definiti e controllati, che consentano di monitorare prestazioni ed efficienza dei processi; a volte questi sono chiari solo nella testa delle persone ma trovano difficile consultazione in sistemi aziendali consolidati
- · le differenze inventariali sono considerate ormai fisiologiche e non risolvibili, con conseguenti impatti negativi sulla gestione e sul servizio erogato, oltre che naturalmente sui conti economici
Molti si chiederanno il
perché la logistica di magazzino
presenti spesso le stesse criticità, indipendentemente dalle realtà
logistiche che di volta in volta si analizzano.
Una possibile interpretazione la
si trova nella mancanza nel corso del tempo da parte delle aziende della cura
dettagliata verso lo sviluppo di fattori qualificanti per l’ottimizzazione del processo logistico.
In realtà per fare questo è' fondamentale
avere chiaro alcuni passaggi strategici:
1. definizione degli obiettivi e della strategia di
sviluppo del sistema logistico
2. progettazione ed organizzativa del sistema
logistico, sulla base di quanto sopra
3. gestione operativa giorno dopo giorno del sistema
logistico implementato
4. impostazione del processo continuo di miglioramento del
sistema logistico
Nello svolgimento di ogni singolo
passaggio è necessario avere nel “retro-cranio” i fattori qualificanti per
l’ottimizzazione della logistica di
magazzino:
- gestione razionale degli stock: utilizzare classificazione ABC implementando sistemi di stoccaggio basati sulla rotazione logistica e sulla coerenza tra la stessa e gli articoli gestiti; necessario mantenere ordine e pulizia
- utilizzo tracciabilità delle informazioni: servirsi per esempio della mappa di magazzino, delle caratteristiche degli articoli (come il codice articolo, il lotto, la data di scadenza), delle anagrafiche dei fornitori …
- definizione KPI di riferimento: mantenere adeguato il proprio magazzino rispetto agli obiettivi di servizio prefissati e al mutamento macroeconomico esterno
- gestione stock obsoleti: analizzare gli slow mover e i no mover, sincronizzare i flussi interfunzionali, programmare le attività e riattualizzare costantemente i processi
- introduzione standardizzazione non dimenticando la flessibilità: utilizzare metodi di lavoro formalizzati, standardizzando le attività e individuando le best practice che garantiscono il giusto equilibrio tra servizio, costo, sicurezza. Ricordiamoci che le eccezioni ci saranno sempre!!! Laddove non ci fossero, la presenza di attività umana è superflua !!
- monitoraggio KPI definiti: gestire e controllare i processi con il supporto dei dati, implementare cruscotti logistici; il motto deve essere MONITORARE PER MIGLIORARE.
- gestione scorte: gestire accuratamente le giacenze, sia in fase di ordine che di riordino che di inventario. Le undeclared devono essere fisiologiche e non una voce costante.
Che conclusione traiamo da queste
poche righe?
Solo partendo dai fattori
qualificanti, si potranno raggiungere prestazioni ottimali, sia soddisfacendo le
esigenze dei clienti sia centrando l’efficacia e l’efficienza aziendale.
Buona serata & Buon 2013
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