La sorpresa Trump: Effetti sulla logistica ?

In linea con la sorpresa “Brexit” , il caso “Donald” spiazza il mondo.
Trump è il 45mo presidente degli Stati Uniti.

Il feeling dell'elettorato statunitense è preciso ed in netta antitesi con il recente passato: l'America e gli Americani sono prioritari rispetto ad ogni altra questione, ad ogni altra area geografica, ad ogni apertura internazionale.

Una eccezionale spinta all’isolazionismo sembra spirare più forte che mai; molti cardini del passato scricchiolano già ora sacrificati sull’altare economico a discapito di gentlment agreement e relazioni diplomatiche storiche.
Esempio ne è l’affermazione "Il peggior accordo commerciale mai siglato" che il neo presidente riferisce all’accordo di libero scambio che alleggerisce le barriere tra USA, Canada e Messico.

La paura che serpeggia nelle stanze dei bottoni è remota ma terribile: 
il nuovo corso metterà in discussione decenni di globalizzazione? 
quale ruolo avrà e saprà disegnarsi la logistica globale in questi cambiamenti? 
E la logistica italiana avrà contraccolpi da ciò?

La risposta è complessa e non scontata. Impossibile esaurirla in poche righe.

Sicuramente gli stati uniti sono uno dei primi partner dell’ italia per le esportazioni e su questa base  è stata costruita una logistica ad hoc che negli ultimi anni è cresciuta a doppie e triple cifre.

Evidente quindi che politiche più o meno protezionistiche condotte dall’altra parte del mondo guideranno scelte strategiche e operative delle nostre aziende.

Pensate ad esempio alla Puglia che nel 2015 ha registrato il +40% e nel 2016 il 15% alla voce export vs USA nei prodotti aerospaziali (aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi”), motori, generatori e trasformatori elettrici, medicinali e mobili.


Secondo voi cosa ci dobbiamo aspettare ???

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Se governi il problema, conquisti il cliente. Se sottovaluti il problema, perdi il cliente.

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Grazie @ FOOD ITA per la bella intervista