Cresce la protesta dei trattori : Quali i motivi dei blocchi ?

Un movimento di protesta senza regia unica e leader uf- ficiali. Anche perché, dicono in tanti, «ogni territorio ha alcune problematiche specifiche». 

Dietro le quinte c’è comunque chi si dà da fare più di altri e si preoccupa di organizzare i prossimi sit-in. Uno di questi è l’Ex leader del movimento dei «Forconi», che oggi dirige il «Comitato degli agricoltori traditi che sostiene che le politiche green imposte dall’Ue sono state devastanti per il settore.

La protesta ha quindi molte anime, il movimento è spaccato, ma ci sono alcune rivendicazioni che accomunano il popolo dei trattori. Dal carburante alle iniziative europee per la transizione verde. 


Proviamo a mettere ordine:

1 Che costo ha il gasolio?

Da tempo gli agricoltori italiani lamentano gli alti costi del gasolio, ancor prima che arrivi il 2026, quando in tutta l’Ue dovrebbero cessare le agevolazioni che ci sono attualmente. Oggi un litro di gasolio viene pagato fino a 1,30 euro. Un prezzo considerato più alto anche rispetto ai loro colleghi francesi e tedeschi. «È vero che a loro hanno tolto gli sgravi, ma noi pur avendo le agevolazioni lo paghiamo di più, tra 1,10 e 1,30 euro contro 1 euro che si paga in Francia».

2 Cosa impone la Pac?

Gli agricoltori contestano l’obbligo, previsto dalla Politica agricola comune (Pac), di tenere a riposo il 4% dei loro terreni come condizione per poter accedere ai contributi comunitari. Nel 2023 c’è stata una deroga all’obbligo e ora la Commissione Ue propone un’ulteriore deroga anche per il 2024. Ma agli agricoltori non basta.

3 I prezzi ai produttori?

Altro tema è «l’enorme forbice» che c’è tra quanto viene pagato ai produttori e il prezzo del prodotto venduto al dettaglio. Tanti gli esempi che hanno fatto in questi giorni ai vari presidi in tutta Italia. Il latte: agli allevatori viene pagato 52 centesimi al litro, mentre al bancone del supermercato si paga fino a 2,30 e anche 3 euro. Un chilo di radicchio viene pagato 30- 40 centesimi e venduto anche a 3 euro. «Vogliamo una giusta remunerazione anche per mantenere quella qualità del prodotto italiano di cui tutti fanno vanto». Per gli agricoltori servirebbe una legislazione europea che tuteli il valore lungo tutta la filiera.

4 L’esenzione IRPEF?

Gli agricoltori contestano che nella legge di Bilancio 2024 non siano state prorogate le agevolazione per il settore agricolo. I redditi agricoli tornano quindi alla tassazione ordinaria 

5Cose e il Green Deal?

Contestati gli obiettivi europei Green considerati irrealistici .Tra i tanti target del green deal è prevista la riduzione nell’uso dei fitofarmaci del 50% entro il 2030. Poi ci sono altre direttive per ridurre drasticamente le emissioni nocive nel settore zootecnico che, però, «richiedono notevoli investimenti non sostenibili per molte aziende agricole, già fortemente indebitate e penalizzate dal sistema bancario». Per non parlare dell’impatto sulla concorrenza. «A fronte di tutti questi vincoli l’Italia fa poi entrare prodotti a prezzi stracciati da Paesi dove si fa un uso abnorme di pesticidi e che spesso sono in mano a multinazionali europee» accusa il popolo dei trattori


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Se governi il problema, conquisti il cliente. Se sottovaluti il problema, perdi il cliente.

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Grazie @ FOOD ITA per la bella intervista