Io non perdo mai ... O vinco o Imparo

Sono passati pochi giorni dall'impresa della Juventus in Champions League contro l'Atletico, ed ancora ripenso alla magia di quella sera.

Certo per un interista sfegatato come me, devo dire la verità, fa un pò male scrivere questo articolo. Ma è un male che fa bene ... perché in ogni situazione dove c'è  da imparare è giusto non essere ciechi,  anche se questo significa complimentarsi in parte con l'odiata rivale.

Ma andiamo con ordine.
Voi direte.
Cosa centra la Juve con la logistica? E perché citarla in un blog dove il precedente articolo parlava di RFID , quello prima di automazione e quello prima ancora di gestione delle scorte?

Semplice ragazzi: la logistica è fatta per l'80% di persone; uomini e donne che non solo esprimono un costo ma hanno dentro di se il valore più alto per ogni azienda. Il fattore umano è quello che da anima  alle relazioni, fa grande le imprese, eleva al massimo la mission incastonando il marchio all'eternità.

Troppo poetico? Per nulla.

Pensiamo alla partita di mercoledì.
Dentro quei 90 minuti troviamo tutto quello che ci deve fare riflettere

Partiamo dal principio.

I bianconeri sono una società con delle regole ferree, conosciuti ed invidiati da tutti perché il singolo è sempre declinato dopo il gruppo. Idee chiare, programmazione e fame di vittorie seppur i titoli ormai sono tanti (forse troppi).

Dentro questa scatola hanno inserito con il tempo campioni che altrove erano stati scartati, vecchie glorie che qui hanno trovato la seconda giovinezza, giovani di buone speranze fatte crescere senza fretta e senza troppe responsabilità sulle spalle. In sostanza hanno programmato, con una lucidità disarmante, senza badare alle chiacchiere ma solo seguendo la propria idea.

Dentro questo team hanno poi inserito il fenomeno. Quel Ronaldo che non solo brilla all'infinito, ma che riesce a riflettere la sua luce anche attraverso chi lo segue. I compagni con lui hanno trovato il maestro, l'uomo copertina che gli ha scaricati di ogni peso eccessivo e che in ogni azione trasmette professionalità, attenzione, passione, furore, voglia di raggiungere il risultato. E' l'esempio che tutti seguono perché alla fine si chiedono: questo ha vinto 5 palloni d'oro, 5 champions, scudetto, intercontinentali, europei ... se corre lui, perché non lo dobbiamo fare noi?

Infine c'è lui : il direttore d'orchestra , quello che se si vince con una squadra così è tutto scontato ma se si perde .... e bheee se si perde sei sempre un co....ne.
Il mister in genere è quella figura che affascina di più i direttori logistici perché in fondo un pò ricorda tutti noi. Soli al comando, ma allo stesso tempo veri pivot del gruppo.

Bene, quello che ha fatto mister Allegri l'altra sera è stato davvero fantastico; uno spot per il calcio, ma credo anche per tutti i manager che vogliono crescere.

Riavvolgiamo il nastro.
A torino si arriva con l'Atletico sopra di 2 goal. Per passare alla Juve serve un miracolo. 3 goal senza subirne nemmeno uno. Nella partita d'andata si è vista in campo la peggior Juve della stagione. Formazione sbagliata, giocatori stanchi e spaventati a cui il mister non ha saputo dare anima ne prima ne durante il match. Anzi i cambi effettuati avevano affossato ancora di più il gioco.

Le due settimane che precedono la gara di ritorno sono l'inizio della lezione.
Allegri si presenta alla stampa con cadenze regolari, parlando sempre e comunque di successo.
Non fa percepire minimamente la possibilità di essere eliminati anche se l'impresa è ardua.
Infonde sicurezza e calma; partecipa ad un video emozionale dove carica giocatori e tifosi; la società lo protegge anche se da fuori girano le prime voci di un suo addio.

La sera del match arriva allo stadio con area sorniona. E' conscio di sapere, è sicuro che vincerà. Ride , scherza ma è tremendamente serio. Vuole vincere. I giocatori lo seguono, non hanno dubbi anche se la volta prima le sue scelte avevano affossato le loro speranze.

Ma è qui il vero capolavoro del leader. 
Il fuoriclasse, non perde mai ... O vince o impara !!!


E lui dagli errori della volta prima ha imparato.

Schiera una formazione a trazione anteriore; Annulla Griezman, si inventa Bernardeschi mezzala, blinda la difesa, sfida Simeone sull'agonismo e pesca dal cilindro Spinazzola.
Poi è vero che è Ronaldo a fare la tripletta ma lui, orchestra dalla panchina una sinfonia corale impressionante.

Non so se sia il miglior allenatore del mondo.
E' sicuramente il più pagato d'Italia e questo se lo merita.
Di una cosa sono però certo: quando hai un "direttore " così stai pur tranquillo che il tuo brand può essere solo che in ascesa.

Alla prossima e... forza inter :-)


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Grazie @ FOOD ITA per la bella intervista