Il Nord-Italia prende il volo
Il 7 gennaio 2018 è una data spartiacque per la logistica italiana. E’stata inaugurata infatti la nuova linea ferroviaria che collega Lugano e Malpensa. Questo collegamento ha il preciso scopo di ingrandire il bacino dell’export per il Nord Italia scommettendo sulla crescita esponenziale dell’aereoporto italiano immaginandolo tra pochi mesi al livello dei principali scali europei.
L’investimento, vicino ai 300 milioni di euro, si dovrebbe ripagare nel medio lungo termine dal consolidamento e conseguente sviluppo di un sistema modale e intermodale che unirà il trasporto aereo a quello ferroviario favorendo una sensibile impennata delle esportazioni.
Da subito, ogni giorno, più di 150 treni uniranno il triangolo virtuale Como-Varese-Canton Ticino sfruttando 2 nuove importanti linee. Da metà giugno il servizio arriverà fino a Malpensa permettendo anche alle persone oltre che alle merci di spostarsi facilmente da Varese a Bellinzona a Mendrisio a Lugano e a Como.
Il futuro di Malpensa sembra davvero roseo. Già oggi essendo l’unico scalo localizzato nel sud dell’europa è l’ingresso naturale per questa area geografica ed è il punto di partenza per le imprese italiane per raggiunger velocemente tutto il mondo. Non è un caso infatti che più del 50% dei prodotti italiani destinati all’export vengono realizzati entro un raggio di 250 km dalla scalo.
In generale quindi con i nuovi treni si potrà raggiungere Malpensa dalle città della Svizzera centrale e meridionale connettendo le direttrici del Sempione e del Gottardo, quest’ultimo interessato dal famosissimo progetto Nfta che dovrebbe spostare i pesi del trasporto merci sull’asse ferroviario.
Importante sarà arrivare come Italia preparati perché lo sviluppo del nostro sistema ferroviario è essenziale per accogliere questi incrementi; L’esempio più lampante è l’ammodernamento del Terzo Valico snodo imprescindibile del progetto generale.
Del Rio con il suo “ Connettere l’Italia” ci sta provando.
“ Connettere l’Italia” è un quadro strategico e programmatico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l’elenco delle 108 opere prioritarie.
Il Ministero dei trasporti è partito dalla drastica revisione dell’elenco delle grandi opere destinatarie di finanziamenti pubblici rimandando le altre opere a una revisione secondo costi e benefici: si cancellano quelle inutili, si ridimensionano quelle faraoniche, si salvano quelle utili, da programmare insieme ai territori.
Compiute le scelte, la speranza è quella che si proceda con rapidità ed efficienza dandosi una disciplina rigida: senza rinvii, abbattendo i tempi morti e le lungaggini, soprattutto completando ciò che si è iniziato invece di lasciare lavori interrotti a metà, come troppo spesso è accaduto. La durata dei lavori pubblici è ad oggi il grande male delle infrastrutture in Italia.
Il MIT si è posto 4 obiettivi:
1. Accessibilità ai territori, all’Europa e al Mediterraneo
2. Mobilità sostenibile e sicura
3. Qualità ella vita e competitività delle aree urbane e metropolitane
4. Sostegno alle politiche industriali di filiera
E al contempo ha individuato strategie:
1. Infrastrutture utili, snelle e condivise
2. Integrazione modale e intermodalità
3. Valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente
4. Sviluppo urbano sostenibile
Quale migliore conclusione per questo breve articolo se non riportare lo slogan di Del Rio sul futuro che stanno costruendo:“ connettere l’Italia vuol dire dotare il paese di un sistema infrastrutturale moderno ed efficiente, costruito con regole chiare, risorse adeguate e tempi certi, per assicurare ai cittadini e alle merci la piena mobilità sul territorio nazionale rendendo l’italia un paese accessibile per i mercati internazionali.
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