La Logistica a servizio dell' E-Commerce
Sono le 00.47. Navigo
su internet; senza metà sicura ma facendomi trasportare dalle onde dell’etere. La
sera tarda, tendenzialmente una volta a settimana, dopo aver messo a letto
moglie e bimbo mi incuriosisce interrogare i nuovi social network sui trending
topic della week.
Strani noi logistici …
I Trending Topic sono nati con l’avvento di Twitter, che in ogni momento della giornata aggiorna i propri utenti segnalando gli argomenti di cui si parla di più; sono in sostanza i temi più trattati, oppure le parole al top delle tendenze.
Gioco quindi a trovare quello che più
si avvicina al “mio mondo” e senza grosse sorprese compare la parola e-commerce.Mi intrigo:navigo tra motori di
ricerca, spulcio riviste, riprendo gli appunti dell’ultimo webinar sul tema e
ricordando di aver partecipato anche ad un workshop sull’argomento estraggo
dalla libreria il raccoglitore con relativa documentazione. Cade tutto a terrà.
Sono le 01.22. forse dovrei andare a letto ma ormai bramo dalla voglia di ricostruire almeno qualche numero. Se saranno di interesse mi prometto comunque che mi aggiornerò la prossima settimana.Scopro, ma in realtà forse qualcosa già sapevo, che questo settore ha registrato negli ultimi 5 anni in tutto il mondo, crescite a doppie cifre. Penso: anche stavolta qua in Italia arriviamo un filo in ritardo e, solo oggi, si inizia a parlare concretamente di tutto ciò che contorna, regge, e da valore all’e-commerce. Di fronte infatti ad un volume che supera già i 15 miliardi di euro e che solo negli ultimi 2 anni è aumentato del 20% sia nei confini nazionali che nelle esportazioni, anche i più scettici hanno iniziato a ragionare.
L’orologio segna le 02.05. Tardi per iniziare a sezionare interamente il fenomeno (siti web, posizionamento prodotti, strategie commerciali, competitor …) ma mi convinco sia questione di minuti zoomare sulla parte più succulenta per un logistico ovvero il “servizio logistico a supporto dell’ecommerce”.Errore !!! Questo importante cambiamento del network di distribuzione dei prodotti rappresenta per tutti i soggetti che operano in modalità multi channel un importante sfida sia in termini di struttura che di infrastruttura per performare in un mercato molto particolare come quello del web. La trasformazione è epocale. Decisamente elevata per “spicciarmi” in 5 minuti.Mi convinco: resterò sveglio; la passione vince il sonno.
Mi allontano dallo schermo e ragiono … prima di analizzare i dettagli meglio pormi la vera domanda che mi assilla: La logistica è sempre la logistica; un camioncino è sempre un camioncino; chi prepara la merce è sempre chi prepara la merce. Quale è dunque la difficoltà aggiuntiva per soddisfare questi “nuovi” consumatori? Banale … la spasmodica ASPETTATIVA.Ma verso cosa? Sicuramente di ricevere un prodotto nel più breve tempo possibile ( qualcuno parla di consegne in 1 ora !); non dimenticando la massima precisione tra quanto ordinato e quanto ricevuto con la relativa integrità del collo e della merce in essa riposta; infine con una facilità di effettuare un eventuale reso.Rifletto: Nel mondo web al Maximiliano di turno non importa se tu trasportatore hai fatto il 99,9% delle consegne perfette. Qua i giudizi sono spietati. Se te autista hai sbagliato la mia consegna, tu azienda che mi hai venduto il prodotto sei la peggiore, l’ultima alla quale mi affiderò in futuro e se non bastasse la prima che recensirò male scoraggiando chiunque , amici e non, ad affidarvi a voi in futuro.Concludo: l’etere aumenta sicuramente il bacino di potenziali clienti però rispetto a quelli classici sono molto più pretenziosi e generano dei volumi diametralmente opposti a quelli tradizionali. E’ infatti ben diverso rifornire i negozi, rispetto ad evadere il micro-ordine di un cliente occasionale, che vuole il prodotto direttamente a casa.
Ripercorro nella mia testa la genesi del servizio logistico: negli anni ’80 spedivamo
bancali, negli anni ’90 il collettame e ora nel 2000 i singoli pezzi. Dimentichiamoci
quindi bilici di merce che viaggiano a carichi completi, operatori che
prelevano pallet interi e viaggi con una sola destinazione. Qua abbiamo
furgoncini, operatori che prelevano singoli pezzi o al massimo 3 righe per
ordine e almeno dieci destinazioni per viaggio.Woooww !! che sfida o alcuni direbbero che sfiga ….Fantastico tra me e me: in questo business è proprio la Logistica a fare la differenza tra un servizio fatto bene e un
servizio fatto male. Che responsabilità.
L’orologio batte le 03.21 e la mia testa si fa mille congetture e quindi mille domande.La concezione tradizionale di un vecchio Ce.di risulta non adeguata alle vendite online. Da spostamenti di grandi quantitativi si passa a dover gestire un numero crescente di piccoli ordini. Cosa hanno fatto all’estero prima di noi per cavalcare il problema? Come hanno organizzato il magazzino? Quando ? chi?Torno su internet e cerco: google svolge diligentemente il lavoro e mi propone un nome: Wal-Mart. Questi signori si trovavano spesso a dover evadere un ordine mettendo insieme oggetti immagazzinati in luoghi diversi. Da qui, la decisione di realizzare prima di tutto una serie di nuove grandi strutture, capaci di contenere 500.000 items. Quelle standard, atte a rifornire i negozi fisici, variano dai 30.000 ai 50.000 prodotti ! Pensate che differenza abissale…. Ecco nascere così un centro dedicato espressamente all'e-commerce in Texas. Era organizzato in modo da combinare manodopera e automazione in modo da ottimizzare i tempi di spedizione. I centri di smistamento erano inoltre interconnessi, per operare in parallelo ai magazzini tradizionali, all'interno di una rete che prevedeva 83 Supercenter al fianco degli 11 siti più piccoli esistenti già dedicati espressamente all'e-commerce.
Sarà questa la strada giusta? Sono le 04.15 e
continua la ricerca. Emerge che molti prevedono di gestire gli ordini online appoggiandosi ai
punti vendita fisici, con scarsi risultati in termini di efficienza,
soprattutto a causa di troppi interventi umani necessari a condurre il
processo, la fonte principale di partecipazione ai costi della transazione. Il
vantaggio però? Massima capillarità soprattutto in catene già presenti sul
territorio nazionale.In generale noto che quasi tutti i retailer stanno dedicando grande impegno
nella messa a punto del canale di vendita online più efficiente, valutando le
diverse opzioni evidenziate sopra compresa la possibilità di riorganizzare le
infrastrutture esistenti invece di doverne realizzare di nuove, o sfruttando i
punti vendita quali possibili luoghi di ritiro da parte del cliente di merce
ordinata online. Per tutti la difficoltà è ottimizzare il magazzino a supporto
dell’ e-commerce perché le quantità infinitesime e diverse rispetto al passato
mandano in pensione le convinzioni della divisione tra scorta e stock,
piuttosto la mappa divisa per indici di rotazione …
L’orologio segna le 05.00. Mi incuriosisce il caso IBS una delle maggiori librerie online. Per sommi capi leggo che vanta qualcosa come 4.000.000 visitatori mese di cui 100.000 sono clienti mensili che staccano ordini medi di 3/4 righe (di solito sono 2 libri ed 1 cd o dvd o gadget) del valore medio di 50 euro. IBS si trova a gestire quindi oda che arrivano nei giorni di picco a 20.000 pacchi consolidando in 1 anno qualcosa come 1,5 milioni di pacchi. Mi chiedo come avranno organizzato loro il magazzino. La lampadina si accende quando leggo la parola random che ritroverò in altri casi e per altre aziende. Un particolare algoritmo infatti individua gli spazi in cui inserire, i libri in base alla larghezza dello spessore. Gli operatori, nel modo più veloce possibile, sventagliano i volumi abbinandoli sistematicamente a “porzioni” di scaffale pre-codificate, guidati dal sistema, che indica loro il più vicino posto libero in grado di accogliere quella particolare pila di libri da disporre sullo scaffale. Il prelievo sarà poi in ordine di percorso, certamente, ma con la tecnica dei mini-batch, vale a dire “n” mini-ordini accorpati in modo intelligente su un unico carrello a scomparti (1 scomparto = 1 cliente = 1 ordine = 1 collo): l’addetto preleva i libri che compaiono via via sul terminale radio e fa una ventilazione in corsia sui clienti/ordini abbinati al proprio roll. Niente Voice Picking, quindi, o automazioni fantascientifiche: un sistema semplice, ma estremamente veloce ed efficace, sia in termini di messa a dimora, che di prelievo .L’automazione, c’è e la troviamo in fase di packaging:dove un sistema automatizzato, permette di trattare i colli, che verranno riconosciuti, sigillati, etichettati, smistati e pallettizzati senza l’ausilio dell’uomo.
Il tempo passa inesorabile: sono le 05.20 e il pacco preparato da IBS deve arrivare a casa del signor Negroni. Qua il trasportatore gioca un ruolo strategico e se mal gestito, può fare fallire un progetto di vendita online, anche se supportato da una eccezionale gestionale di magazzino. Infatti il contenimento del costo del trasporto è essenziale, rapportato all’alto livello di servizio richiesto dal cliente del web. Diventa quindi necessario decidere veramente all’ultimo minuto a chi affidare la spedizione: avendo una serie di vettori certificati da cui pescare, alcuni più convenienti per grandi quantità altri per lo smistamento diretto di piccoli volumi. Indispensabile possedere quindi un software TMS (Transport Management System) dove ogni vettore apparirà codificato a sistema con il proprio listino e verrà chiamato in causa solo se il mix di ordini da consegnare nell’area di sua competenza lo farà diventare il più economico del momento.
Le prime luci del mattino si insinuano tra le fessure delle finestre. Da
lontano sento la sveglia suonare, il bambino piangere e la moglie urtare contro
qualcosa nel tentativo di spegnerla.
Peccato penso. Da una rivista è spuntato un bel articolo sulla fabbrica/magazzino di Amazon … ora meglio dare il latte al pargolo, farsi una bella doccia e correre al lavoro.
Settimana prossima saprò da dove ripartire …
Buongiorno!!!
Strani noi logistici …
I Trending Topic sono nati con l’avvento di Twitter, che in ogni momento della giornata aggiorna i propri utenti segnalando gli argomenti di cui si parla di più; sono in sostanza i temi più trattati, oppure le parole al top delle tendenze.
Sono le 01.22. forse dovrei andare a letto ma ormai bramo dalla voglia di ricostruire almeno qualche numero. Se saranno di interesse mi prometto comunque che mi aggiornerò la prossima settimana.Scopro, ma in realtà forse qualcosa già sapevo, che questo settore ha registrato negli ultimi 5 anni in tutto il mondo, crescite a doppie cifre. Penso: anche stavolta qua in Italia arriviamo un filo in ritardo e, solo oggi, si inizia a parlare concretamente di tutto ciò che contorna, regge, e da valore all’e-commerce. Di fronte infatti ad un volume che supera già i 15 miliardi di euro e che solo negli ultimi 2 anni è aumentato del 20% sia nei confini nazionali che nelle esportazioni, anche i più scettici hanno iniziato a ragionare.
L’orologio segna le 02.05. Tardi per iniziare a sezionare interamente il fenomeno (siti web, posizionamento prodotti, strategie commerciali, competitor …) ma mi convinco sia questione di minuti zoomare sulla parte più succulenta per un logistico ovvero il “servizio logistico a supporto dell’ecommerce”.Errore !!! Questo importante cambiamento del network di distribuzione dei prodotti rappresenta per tutti i soggetti che operano in modalità multi channel un importante sfida sia in termini di struttura che di infrastruttura per performare in un mercato molto particolare come quello del web. La trasformazione è epocale. Decisamente elevata per “spicciarmi” in 5 minuti.Mi convinco: resterò sveglio; la passione vince il sonno.
Mi allontano dallo schermo e ragiono … prima di analizzare i dettagli meglio pormi la vera domanda che mi assilla: La logistica è sempre la logistica; un camioncino è sempre un camioncino; chi prepara la merce è sempre chi prepara la merce. Quale è dunque la difficoltà aggiuntiva per soddisfare questi “nuovi” consumatori? Banale … la spasmodica ASPETTATIVA.Ma verso cosa? Sicuramente di ricevere un prodotto nel più breve tempo possibile ( qualcuno parla di consegne in 1 ora !); non dimenticando la massima precisione tra quanto ordinato e quanto ricevuto con la relativa integrità del collo e della merce in essa riposta; infine con una facilità di effettuare un eventuale reso.Rifletto: Nel mondo web al Maximiliano di turno non importa se tu trasportatore hai fatto il 99,9% delle consegne perfette. Qua i giudizi sono spietati. Se te autista hai sbagliato la mia consegna, tu azienda che mi hai venduto il prodotto sei la peggiore, l’ultima alla quale mi affiderò in futuro e se non bastasse la prima che recensirò male scoraggiando chiunque , amici e non, ad affidarvi a voi in futuro.Concludo: l’etere aumenta sicuramente il bacino di potenziali clienti però rispetto a quelli classici sono molto più pretenziosi e generano dei volumi diametralmente opposti a quelli tradizionali. E’ infatti ben diverso rifornire i negozi, rispetto ad evadere il micro-ordine di un cliente occasionale, che vuole il prodotto direttamente a casa.
L’orologio batte le 03.21 e la mia testa si fa mille congetture e quindi mille domande.La concezione tradizionale di un vecchio Ce.di risulta non adeguata alle vendite online. Da spostamenti di grandi quantitativi si passa a dover gestire un numero crescente di piccoli ordini. Cosa hanno fatto all’estero prima di noi per cavalcare il problema? Come hanno organizzato il magazzino? Quando ? chi?Torno su internet e cerco: google svolge diligentemente il lavoro e mi propone un nome: Wal-Mart. Questi signori si trovavano spesso a dover evadere un ordine mettendo insieme oggetti immagazzinati in luoghi diversi. Da qui, la decisione di realizzare prima di tutto una serie di nuove grandi strutture, capaci di contenere 500.000 items. Quelle standard, atte a rifornire i negozi fisici, variano dai 30.000 ai 50.000 prodotti ! Pensate che differenza abissale…. Ecco nascere così un centro dedicato espressamente all'e-commerce in Texas. Era organizzato in modo da combinare manodopera e automazione in modo da ottimizzare i tempi di spedizione. I centri di smistamento erano inoltre interconnessi, per operare in parallelo ai magazzini tradizionali, all'interno di una rete che prevedeva 83 Supercenter al fianco degli 11 siti più piccoli esistenti già dedicati espressamente all'e-commerce.
L’orologio segna le 05.00. Mi incuriosisce il caso IBS una delle maggiori librerie online. Per sommi capi leggo che vanta qualcosa come 4.000.000 visitatori mese di cui 100.000 sono clienti mensili che staccano ordini medi di 3/4 righe (di solito sono 2 libri ed 1 cd o dvd o gadget) del valore medio di 50 euro. IBS si trova a gestire quindi oda che arrivano nei giorni di picco a 20.000 pacchi consolidando in 1 anno qualcosa come 1,5 milioni di pacchi. Mi chiedo come avranno organizzato loro il magazzino. La lampadina si accende quando leggo la parola random che ritroverò in altri casi e per altre aziende. Un particolare algoritmo infatti individua gli spazi in cui inserire, i libri in base alla larghezza dello spessore. Gli operatori, nel modo più veloce possibile, sventagliano i volumi abbinandoli sistematicamente a “porzioni” di scaffale pre-codificate, guidati dal sistema, che indica loro il più vicino posto libero in grado di accogliere quella particolare pila di libri da disporre sullo scaffale. Il prelievo sarà poi in ordine di percorso, certamente, ma con la tecnica dei mini-batch, vale a dire “n” mini-ordini accorpati in modo intelligente su un unico carrello a scomparti (1 scomparto = 1 cliente = 1 ordine = 1 collo): l’addetto preleva i libri che compaiono via via sul terminale radio e fa una ventilazione in corsia sui clienti/ordini abbinati al proprio roll. Niente Voice Picking, quindi, o automazioni fantascientifiche: un sistema semplice, ma estremamente veloce ed efficace, sia in termini di messa a dimora, che di prelievo .L’automazione, c’è e la troviamo in fase di packaging:dove un sistema automatizzato, permette di trattare i colli, che verranno riconosciuti, sigillati, etichettati, smistati e pallettizzati senza l’ausilio dell’uomo.
Il tempo passa inesorabile: sono le 05.20 e il pacco preparato da IBS deve arrivare a casa del signor Negroni. Qua il trasportatore gioca un ruolo strategico e se mal gestito, può fare fallire un progetto di vendita online, anche se supportato da una eccezionale gestionale di magazzino. Infatti il contenimento del costo del trasporto è essenziale, rapportato all’alto livello di servizio richiesto dal cliente del web. Diventa quindi necessario decidere veramente all’ultimo minuto a chi affidare la spedizione: avendo una serie di vettori certificati da cui pescare, alcuni più convenienti per grandi quantità altri per lo smistamento diretto di piccoli volumi. Indispensabile possedere quindi un software TMS (Transport Management System) dove ogni vettore apparirà codificato a sistema con il proprio listino e verrà chiamato in causa solo se il mix di ordini da consegnare nell’area di sua competenza lo farà diventare il più economico del momento.
Peccato penso. Da una rivista è spuntato un bel articolo sulla fabbrica/magazzino di Amazon … ora meglio dare il latte al pargolo, farsi una bella doccia e correre al lavoro.
Settimana prossima saprò da dove ripartire …
Buongiorno!!!
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